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giovedì 7 dicembre 2006

'Fritz chip'



È di questi giorni la notizia che Microsoft ha deciso di rinviare ulteriormente l’uscita del nuovo sistema operativo Windows VISTA. Motivazione ufficiale: Bill Gates si sente ancora insicuro perché VISTA non garantirebbe ancora un buon livello di sicurezza su firewall, protezione dei dati e ovviamente rimarrebbero ancora irrisolti i problemi con worms e bug.

Ma un dubbio mi tormenta, la preoccupazione che con questo ritardo di distribuzione la Microsoft stia prendendo tempo per predisporre il nuovo sistema operativo al temutissimo “Fritz chip”. Per chi non lo sapesse questo chip di controllo è stato progettato dal Trusted Computing Group (un’alleanza costituita da AMD, Intel, IBM, HP e ovviamente Microsoft) all’interno di una piattaforma più ampia chiamata TC. Stando alle promesse di Microsoft i PC diventeranno immuni ai virus, elimineranno lo spam, proteggeranno i nostri dati personali e consentiranno finalmente transazioni commerciali on-line sicure e l’avvio di servizi legali di distribuzione di musica e film attraverso Internet.

In realtà tutta la piattaforma e il chip di controllo servono unicamente a blindare l’intera architettura dei nostri PC, a sorvegliare e controllare fin dall’avvio del computer hardware, software e file caricati sul sistema. Per la “nostra sicurezza” il chip rende completamente inutilizzabili hardware e software “pericolosi” (ovvero tutti quelli che non appartengono alle aziende che fanno parte del TCG) e tratta come contenuti pirata tutti i file privi di certificazione. Il software libero e quello gratuito, file audio e video riprodotti da copie autentiche, schede hardware di aziende concorrenti non potranno essere più utilizzati. Non è strano quindi che per supportare il nuovo Microsoft VISTA sarà necessario rimodernare tutti i PC, soprattutto nell’hardware.

Chi controlla l’infrastruttura TC acquisirà un potere enorme e tutto sarà gestito da un singolo punto di controllo. Sarà come se tutti noi utilizzassimo la stessa banca, lo stesso commercialista oppure lo stesso avvocato. Ma il sistema di controllo non garantirà effettivamente la nostra sicurezza e noi utenti saremo trattati come nemici. Vogliono convincerci che avremo computer “sicuri” sfruttando ciò che gli economisti chiamano “trappola sociale”: rendere qualcosa appena un po’ meno pericoloso, o far sembrare che non lo sia, per incitare le persone ad usarlo con meno attenzione.

Se “tradiremo” le certificazioni saremo automaticamente rintracciati, inseriti all’interno di liste nere e tutti i nostri file saranno controllati e monitorati. Non potremo più decidere come ascoltare la musica, che programmi e hardware avere sul computer. Qualcuno deciderà e controllerà al posto nostro. Io sinceramente temo che a breve saremo costretti ad utilizzare computer telecomandati, un mezzo di controllo remoto da cui potrò essere controllato e accusato per violazioni false o inammissibili.

Secondo voi c’è veramente questo rischio?

1 commento:

20nd ha detto...

Motivazione REALE: VISTA NON E' COMPATIBILE NEANCHE CON ZUNE!!!